Lo strano mondo dei wedding planner

Non capisco o meglio non me faccio una ragione.

Come è possibile che chi ha organizzato le proprie nozze possa anche solo pensare di acquisire la facoltà di diventare un wedding planner?

In questi anni di onorata carriera mi è capitato infinite volte di incontrare giovani spose, all’apparenza sveglie e dinamiche, che, sapendo il mestiere che facevo, mi rispondevano più o meno sempre nello stesso modo:” Madaaaai!!!…anche io penso di cominciare a fare la wp, è un lavoro così affascinante,  pensa che ho organizzato il mio matrimonio tutto da sola ed è venuto bellissimo!!!…ecc.”…Cosa si può rispondere a chi comincia così? Più o meno nello stesso modo: sorriso di circostanza e “ …certamente è il segnale che potresti avere buon gusto, ma per fare questa professione serve, come in qualunque altro lavoro, la preparazione specifica, la competenza e l’esperienza…” ed allora la reazione della ragazza in questione era più o meno la stessa: occhi sgranati, imbarazzo di medio livello e il farfugliamento del tipo: “…ma ho anche frequentato un corso on line (o un corso di tal dei tali, o di qualcuno di più famoso)!“

Questo per dire che nel nostro Paese, sempre approssimativo e la patria del “mi arrangio, mi adeguo, mi reinvento” ci si improvvisa. Ripeto: ci si improvvisa. Lo ripeto ancora una volta: CI SI IMPROVVISA.

E potrebbe andar bene se ci si improvvisasse cuochi per una cena di beneficienza della parrocchia o un’altra volta ci si improvvisasse organizzatori di eventi per una grigliata con  quelli della tua associazione ecc., e soprattutto, potrebbe andar bene se, facendolo, NON si chieda di farsi pagare.

Non và più bene quando ti immetti sul mercato del lavoro, con tanto di partita iva, logo e  sito web dove metti foto di lavori che hai rubato (i nostri fotografi ne sanno qualcosa); non và più bene quando pensi di essere più astuto degli altri e cominci un mestiere in modo disonesto, o nella migliore delle ipotesi senza sapere assolutamente da che parte cominciare e improvvisando, appunto, conoscenze e tecniche che, COME IN TUTTI I MESTIERI, si apprendono con il tempo e con l’aiuto dell’indotto che stai pensando di prendere per il culo (scusate il francesismo…).

Le conseguenze per chi lavora da tanto in questo settore con professionalità sono:

  1. Perdita di clienti, acquisiti con la vendita di fumo (peraltro se funziona perché non fai il commerciale dato che ti sai vendere così bene?) e con la promessa di effettuare lo stesso lavoro ad un quinto del compenso: e fin qui tutto normale, fa parte del gioco. Più o meno.
  2. Perdita seria di immagine per tutta la categoria dei wedding planner: perché se non sei capace di lavorare e nel periodo di tempo in cui si hanno rapporti con la coppia prima o poi viene fuori, questa inadeguatezza, come un’infezione, si propaga con il passaparola ad altre coppie che, puoi contarci, lasciano perdere e si organizzano da sole. O peggio, più sono i disastri che combini (inevitabili, le trappole dell’evento nozze sono moltissime), più l’indotto stesso si scoccia e i fornitori di livello cominciano a fatica a sopportare di lavorare con un wedding planner.
    Tipica è la reazione di un qualche fornitore esperto che dopo aver collaborato con me e Serena Obert, (la mia socia), casca dal pero e si complimenta come fosse la prima volta che vede qualcuno lavorare bene, con professionalità e conoscenze…ed il sospetto che sia proprio così ci devasta.
  3. Rischio a livello più alto di vedere il wedding planning finire prima ancora di cominciare a diventare un mestiere in maturità: è una professione in erba, qui in Italia, non c’è ancora nulla a tutela della categoria e tantomeno dei consumatori; troppe esperienze negative da parte di clienti o fornitori diventa pubblicità negativa per tutti noi.


E allora?

Allora serve fare un corso di formazione al fine di capire il funzionamento di questo lavoro e se si è tagliati per farlo (e credeteci ma il cinquanta percento dei nostri corsisti non lo è), ma un corso fatto bene, fatto
da chi questo lavoro lo pratica ogni giorno e non lo insegna senza aver mai organizzato un evento in vita sua (un corso come il nostro, per intenderci!); poi cominciare a farsi un po’ di esperienza, con cosine piccole, familiari, amicali e senza coinvolgere persone che ti pagano per farlo.

Infine serve un bel periodo di tempo in cui conoscere l’indotto del matrimonio, incontrare i fornitori, capire le dinamiche meno evidenti, entrare nel “gioco” rispettandone le regole e soprattutto chi è più esperto di te.

Poi puoi pensare di aprire la tua attività, più o meno.

Infine ALLE COPPIE DI SPOSI che stanno cercando un consulente per il loro evento nozze il consiglio è questo:

  1. Incontrate i wedding planner, fate domande specifiche sui loro lavori, fatevi mostrare le foto dei loro eventi, quelli veri, dove devono essere presenti  (NON rivolgetevi mai a wedding planner che il giorno delle nozze non sono sull’evento! Esistono credetemi)
  2. Leggete bene il contratto che vi devono far firmare, fatevi fare un preventivo dettagliatissimo di tutti i costi che andrete a sostenere sulla base del briefing iniziale
  3. Accertatevi che il prezzo delle location proposte (soprattutto quelle con la ristorazione interna)  non sia maggiorato rispetto a quello fatto ad una coppia che prenota per i fatti suoi, (potete farlo anche voi, chiamate e verificate), perché peggio dell’inesperienza c’è la furbizia e alcuni miei colleghi sono furbi: richiedono percentuali non accettabili di provvigione, che normalmente deve pagare la location e non il cliente…e poi…
  4. Chiedete di parlare con altre coppie che hanno  ingaggiato il wedding planner in questione,  verificate che siano quelle delle foto vere e sentite cosa vi dicono…non ci metterete tanto, 2 telefonate e avrete la garanzia di mettervi in mano ad un professionista e non ad un improvvisatore che fino a due mesi prima vendeva auto, noleggiava barche o faceva pr per le discoteche…

Per oggi è tutto…nel prossimo post parleremo dei furbi wedding planner

Alla prossima,

Stefania Poletti

Comments:

  • Massimo

    12 Settembre 2012 at 18:54

    Ca…voli Stefania!
    Sincera e diretta come sempre! 😉

    Purtroppo da operatore del settore non posso che confermare pienamente… quante WP palesemente e totalmente improvvisate ho incontrato in questi anni!
    Oltre al puro danno da “concorrenza sleale”, che per un vero professionista come voi è tutto sommato secondario (ma c’è), la cosa grave è proprio la perdita di immagine per tutta la categoria e SOPRATTUTTO il fatto che molti fornitori hanno autentici attacchi di orticaria appena sentono parlare di Wedding Planner…
    Ad ogni nuovo incontro chiedo spesso se collaborano con un WP, e tre volte su quattro cominciano a grattarsi!

    Eppure i professionisti seri ci sono, basta cercare bene…
    Se state leggendo questo blog evidentemente lo avete già fatto.

    Massimo

    • Stefania Poletti

      26 Ottobre 2012 at 08:41

      Grazie Massimo; conoscendo bene il tuo mestiere immagino il discreto numero di contatti con wp di tutte le categorie. Infatti anche solo nelle relazioni con fornitori come voi (portali importanti relativi al wedding) non direttamente collegati con il core dell’attività ma strumento importante per farsi conoscere, spesso chi si improvvisa non sa quanto siano importanti figure come la vostra che, al di là dell’offerta primaria, permettono di conoscere sempre meglio l’indotto del settore con soddisfazione reciproca. Chi si improvvisa và subito al sodo e non capisce il valore aggiunto di relazioni più sottili, ma durature, che faranno in seguito la differenza tra chi non conosce niente e chi invece continua a formarsi. un abbraccio Stefania

  • lucia

    13 Settembre 2012 at 09:34

    Buongiorno Stefania, ho commentato stamani il post su Facebook, rispondendo ad una signora che scriveva che in fondo sono solo matrimoni..
    Io sono una di quelle a cui il proprio matrimonio ha fatto da scintilla. Per carattere portata a dirigere e pianificare.. mille progetti scritti e altrettante idee anche solo per i compleanni.. da sempre. Poi al mio matrimonio mi sono accorta che dietro c’è un mondo, e che quello sarebbe stato il mio lavoro. Da li’ corsi su corsi, gavetta su feste e matrimoni di amici, senza chiedere una lira bucata. Ho avuto poi la fortuna di poter lavorare per una struttura, quindi ancora esperienza.. Aggiornamenti continui.. Oggi posso dire che DeviSoloDireSi è una realtà, la mia realtà. Ma ancora devo e voglio imparare. Sto per frequentare l’american academy wedding professional, e dedico ogni giorno (notte, perchè di giorno c’è la casa, il marito e i figli..) almeno due ore ad aggiornarmi sul web.
    Il lavoro nella struttura l’ho lasciato per “lasciar spazio” a chi questo lavoro ha pensato di poterlo improvvisare perchè sembra fatto di sole rose, fiori e confetti.. e non ha esitato ad essere scorretta con me. Ma questa è un’altra storia. Oggi, come già ho lamentato con un’altra cara collega, in ogni trattoria c’è una persona disposta a dichiararsi in grado di organizzare un evento.. e noi che ce la mettiamo davvero tutta per affermare la nostra professionalità veniamo travolti da tutta questo..

    • Stefania Poletti

      26 Ottobre 2012 at 08:50

      Cara Lucia, non sai che piacere poter avere un feed back da chi sà esattamente cosa vuol dire vivere ogni giorno lavorando e sacrificando la propria famiglia (anche io marito e figlio) per dedicarsi ad un mestiere relativamente nuovo dove non si può e non si deve mai pensare di essere arrivati a conoscerlo per intero; ti stimo per la tua volontà di continuare a formarti e sono sicura che nel medio termine questo, ancora una volta, potrà fare la differenza. La differenza tra chi, come noi, ha imparato, sperimentato, sbagliato e chi invece per sua fortuna o combinazione si definisce wp e utilizza il nostro know how e i nostri contatti bypassando il percorso fatto per averli…un abbraccio Stefania

  • Carla

    13 Settembre 2012 at 13:30

    il pressapochismo è ovunque cara stefania, non conta piu’ la professionalita o/e la bravura, quest’ultima sta nel come sai infilarlo nel didientro (scusa il francesismo)
    perciò detto questo, viva chi si sa vendere e vende la cacca, e abbasso chi da qualità e sputa sangue come la sottoscritta.
    un bacio

    • Stefania Poletti

      26 Ottobre 2012 at 08:54

      Cara Carla, pur trovandomi amareggiata al punto giusto come te, farò tutto ciò che posso affinchè il lavoro ben fatto, e non improvvisato, e non parziale, e non ingannevole (dal punto di vista economico) possa essere compreso dalla maggior parte dei potenziali clienti e che questi imparino a distinguere tra l’essere truffati e l’essere serviti ad hoc. Un abbraccio Stefania

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