A proposito di bomboniere

La risposta è sempre la stessa:

“…e poi noi le bomboniere non le vogliamo fare…”.

Questo è quello che ci sentiamo dire, in fase di briefing iniziale, da una coppia su due, quando si arriva a parlare delle bomboniere.

L’idea che ormai si è diffusa, è quella che la bomboniera non serva affatto e che sia, peggio ancora, retaggio di una tradizione ormai crepuscolare.

Niente di più sbagliato, mi viene da aggiungere.

Per questo, cerchiamo di far capire alle coppie che le bomboniere SI FANNO, eccome se si fanno, e non dovrebbe neppure essere una questione da mettere in discussione. 

Il significato delle bomboniere, nel galateo e nel bon-ton italiano (all’estero non esiste questa tradizione, ma ciò nonostante i favors o i cadeaux de mariage sono invece di gran moda) è quello di ringraziare gli ospiti che sono intervenuti al matrimonio, diversamente da quanto uno possa pensare, non sono, infatti, necessariamente dovute a chi ha fatto agli sposi il regalo di nozze. E’ una prassi suggerita dalle buone maniere, per esempio, quella di far recapitare anche solo un ciuffetto di confetti, a chi non ha proprio potuto essere presenti alla cerimonia e al ricevimento.  Dunque, la bomboniera rappresenta un regalo obbligatorio per gli invitati al proprio evento nozze. Badate bene però, non va offerta a ogni singolo ospite, bensì, sempre secondo galateo, una a ogni nucleo famigliare.

Spesso si sente dire che la bomboniera sia inutile.

In realtà il concetto di “inutilità” non è riferito all’idea di fare un piccolo omaggio ai propri ospiti, ma viene spesso suggerita dalla destinazione finale che, frequentemente, la bomboniera assume. Quello del prendi-polvere.

Per questo è assolutamente desueto e sconsigliato regalare un ninnolo, che per quanto potrebbe essere in vetro di Murano e persino costosissimo, finirebbe nel dimenticatoio.

A seconda della tipologia di invitati, si può invece pensare di regalare qualcosa di utile, fruibile e/o assolutamente originale.

La bomboniera dovrebbe inoltre rappresentare e raccontare qualcosa degli sposi, così  ad esempio, se lui è un ingegnere e lei un architetto, potrebbe essere carina l’idea di un fermacarte d’argento a forma di righello o di squadretta; mentre se ad entrambi piace il buon vino e il ricevimento si svolgerà in una tenuta vitivinicola, la logica conclusione potrebbe essere quella di scegliere un’ottima bottiglia di produzione Doc. O ancora, se la sposa ama il the e ne è una intenditrice, un colino da the, magari in argento o di metallo, può essere certamente una buona idea.

Insomma, basta davvero poco per accontentare gli invitati e non fare gaffe, che potrebbero rovinare il ricordo del vostro evento.

Perché in fondo, galateo a parte, il tema è questo: gli invitati la bomboniera se l’aspettano proprio.

Subito dopo alla qualità del cibo, e alla bellezza della sposa, la scelta azzeccata o meno della bomboniera è uno degli argomenti principali delle chiacchiere post ricevimento.

Vorrei infine sottolineare quanto sia assolutamente sbagliata quella che è una delle ultime mode in fatto di bomboniere: la donazione in beneficienza.

La beneficienza, come vuole il buon senso ed il galateo, si fa, ma non si dice.

Bandite quindi, pergamenine dove gli sposi dichiarano di aver devoluto somme in denaro a questa o a quell’altra onlus, a scapito di un piccolo presente da omaggiare a chi ha presenziato al loro giorno più importante.

Tutt’al più, se proprio volete che i proventi delle vostre bomboniere possano fare del bene (ma allora perché non fare beneficienza in ogni caso?), potete puntare sull’acquisto di prodotti del mercato eco-solidale, confezionati appositamente per il vostro matrimonio. Infine ricordate sempre che la bomboniera deve essere accompagnata da un ciuffetto o una scatolina di confetti consegnati alla fine della giornata di festa, esclusivamente dai due sposi come ringraziamento e saluto finale.

Vi aspetto alla prossima

Stefania Poletti

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